L’AERONAUTICA MILITARE ALLO STORICO LANCIO DEL VEICOLO IXV

Il giorno 11 febbraio 2015, grazie ad un collegamento con la base Kourou nella Guyana francese si sono potute seguire in diretta dal Centro Ricerche Aerospaziali Aeronautiche di Capua (CIRA) le fasi del lancio del vettore europeo VEGA e dell’intera missione che ha portato in orbita l’Intermediate eXperimental Vehicle (IXV) di cui l’Italia è il principale contributore.

 

Una missione storica, sia per l’Italia che per l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) cui ha assistito anche una rappresentanza di allievi dell’Accademia Aeronautica e della Scuola Specialisti dell’Aeronautica Militare. Per la prima volta un velivolo europeo rientra nell’atmosfera terrestre: un primo passo verso lo sviluppo di future navicelle per il volo orbitale e suborbitale, che vede l’Italia al primo posto in Europa grazie ai contributi del sistema della ricerca (Centro Ricerche Aerospaziali Aeronautiche a Capua) e dell’industria nazionale (Thales Alenia Space a Torino).

 

Il Generale di Squadra Aerea Fernando Giancotti, Comandante dell’Accademia Aeronautica, intervenuto in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, ha evidenziato come la presenza dell’Aeronautica Militare, laddove si parla di volo, sia naturale perché il volo è una  dimensione esistenziale per tutto il personale della Forza Armata ed è legata ad emozioni oltre che ad una professione. Proprio questa tensione dell’Aeronautica Militare all’ambiente di riferimento e la conseguente lunga tradizione nel settore dell’aerospazio con studi e attività da sempre all’avanguardia nel campo dei satelliti, del volo supersonico e umano ha portato l’Aeronautica Militare ad acquisire una competenza specifica, proponendosi quale istituzione di riferimento e fattore di traino per gli investimenti e la crescita del Paese, con ritorni di tipo scientifico e tecnologico per il miglioramento della vita di tutti i giorni.

 

Il Comandante dell’Accademia ha anche rilevato come le capacità, l’attitudine e l’eccellenza del personale impegnato nelle attività connesse allo spazio sono il risultato del valore formativo dell’Accademia Aeronautica e degli altri istituti di formazione dell’Aeronautica Militare, nonché dell’addestramento nelle scuole di volo e nei reparti operativi che quotidianamente utilizzano tecnologie avanzate e di avanguardia nelle operazioni aeree.

 

Il Generale Giancotti ha infine evidenziato come la capacità di fare squadra e di lavorare insieme delle Istituzioni e della società civile, nel settore dell’aerospazio, sia una grande risorsa ed una lezione per produrre valore per il sistema Paese.

 

La missione è durata  circa 100 minuti, durante i quali il veicolo ha raggiunto un’altezza di 450 km prima di iniziare il suo rientro sulla Terra e si è conclusa con lo “splash-down” nell’oceano Pacifico.

 

Il trasporto aereo è all’inizio di una nuova era: il veicolo IXV ha caratteristiche e potenzialità d’interesse della Forza Armata in ragione della capacità di rientro in planata autocontrollata, che lo assimila ad un aereo. Esso è in grado però di raggiungere quote elevate (400 km) e consentire così il volo a velocità ipersoniche (oltre 5 volte la velocità del suono). L’IXV copre in un’ora distanze enormi come quella fra Roma e New York. Lo sviluppo di queste potenzialità, anche nel comparto militare, potrà permettere di trasportare  uomini e mezzi in tempi oggi inimmaginabili, ovvero realizzare condizioni e servizi spaziali abilitanti le capacità della forza armata nelle operazioni aeree.

 

Presenti al CIRA per l’evento di lancio, anche rappresentanti dell’European Space Agency e dell’Agenzia Spaziale Italiana. Fra gli interventi tecnici alla tavola rotonda  “Il progetto IXV, la storia e il ruolo del CIRA” da segnalare anche quello dell’astronauta Paolo Nespoli.

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