CONCLUSA LA NIGHTWATCH 2014

L’operazione aeromobile finale è scattata oggi nelle aree addestrative friulane tra il Cellina Meduna ed Osoppo, dove secondo lo scenario ipotizzato era situato un importante centro trasmissioni delle forze nemiche. Ma le peculiarità di questa “Nightwatch 2014” sono state altre, sicuramente più evidenti nella fase di preparazione dell’azione conclusiva. Si è passati attraverso la pianificazione della fase condotta su un plastico 1:1300 disponibile presso la sede del 5° reggimento AVES al massiccio ricorso a sistemi di simulazione per la finalizzazione a livello virtuale di quella che poi sarebbe stata l’attività sul campo. Il tutto in un contesto joint – grazie alla partecipazione del 173rd Airborne Brigade Combat Team dell’US Army – e combined, tenuto conto dell’importante ricorso agli F16 dell’USAF.

 

E’ terminato così questo importante evento, la cui ulteriore caratteristica è stata la sua contestualizzazione nel frameworksuperiore della “Green Market 2014”, evento basato su una struttura “scalabile” che ha appunto visto la compenetrazione di  esercitazioni per il raggiungimento di specifici obiettivi di preparazione delle singole unità impiegate.

 

Importante, si è detto, il ricorso alla realtà virtuale: da tempo ormai, la Brigata aeromobile ha sviluppato una particolare attenzione alla sperimentazione ed all’utilizzo di scenari ed apparati che consentano, alla luce delle sempre maggiori esigenze di contenimento dei costi, di poter finalizzare comunque la preparazione dei suoi reparti altamente specializzati senza doverne limitare l’addestramento, di profilo necessariamente elevato e completo.

 

L’esercitazione, che ha preso il via lo scorso 3 novembre e si è sviluppata attraverso la preparazione specifica per le singole componenti ed una successiva fase di preparazione integrata, ha visto la formazione di un task group aeromobile su base 66° reggimento, che ha concepito sviluppato e condotto l’azione attraverso la stretta simbiosi delle sue due componenti: uomini ed elicotteri. I velivoli impiegati sono stati gli NH90, gli A129 e gli AB205 del 5° e del 7° reggimento AVES, mentre la fanteria aeromobile è stata garantita dallo stesso 66° reggimento, rinforzato dal 503° plotone della brigata USA. A giocare la parte del nemico, per la difesa della posizione oggetto dell’assalto finale, anche una batteria del 121° reggimento artiglieria c/a di Bologna ed un plotone fucilieri del 5° reggimento AVES.

 

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