Massimo Troisi ha le sue scale

L’associazione culturale “NapoliEvviva”, tramite la sua pagina Facebook, ha lanciato alcuni giorni fa una proposta ai cittadini napoletani: nel ventennale della sua scomparsa intitolare a Massimo Troisi piazza Roffredo Beneventano e le relative scale, che furono il set della famosa scena del film “Scusate il ritardo”, in cui dialoga con un inconsolabile Lello Arena.

In pochi giorni l’evento ha raccolto più di 600 adesioni e si sono moltiplicati i messaggi di entusiasmo verso l’iniziativa soprattutto per l’amore che i napoletani nutrono ancora per l’indimenticabile regista e attore che ha saputo interpretare la vera anima di Napoli, facendola conoscere non solo in Italia, ma in tutto il mondo attraverso il suoi film che hanno varcato i confini nazionali.

L’appuntamento lanciato attraverso il web da “NapoliEvviva” è per domani, martedì 4 novembre dalle 17 alle 20, in piazza Roffredo Beneventano, nel quartiere Chiaia. In quell’occasione verrà iniziata ufficialmente la raccolta delle firme fra i cittadini per presentare l’istanza di intitolazione al Comune di Napoli.

La Presidente dell’Associazione culturale “NapoliEvviva”, Laura Cozzolino, ha così spiegato com’è nata l’idea: “Abbiamo preso spunto dall’iniziativa che la Fondazione “Alfonso Gatto” sta realizzando a Salerno in questi giorni per celebrare il poeta salernitano, dedicandogli una scalinata della città e realizzando un bellissimo murales con disegni e versi delle sue poesie. Allora ci siamo detti: perché non farlo anche a Napoli per un nostro “poeta”, com’è stato appunto Troisi, soprattutto quest’anno che ricorre il ventennale della sua prematura scomparsa? Così abbiamo individuato come posto ideale piazza Roffredo Beneventano, ovvero la piazza con la scalinata sulla quale Troisi girò con Lello Arena diverse scene del celebre film “Scusate il ritardo”. Quella piazza ha le caratteristiche giuste per realizzare un murales e farla diventare un punto di aggregazione e di organizzazione di iniziative culturali in ricordo di Massimo, in modo da farla vivere e di strapparla dall’anonimato in cui versa tutt’ora. Speriamo che siano in tanti i cittadini a partecipare a questo primo passo verso l’intitolazione della piazza e a sottoscrivere la nostra petizione”.

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