Grande gara all’ippodromo nonostante il Covid

All’ippodromo si è vista una delle corse più attese in Italia e in Europa, il Gran Premio Lotteria di Agnano, storica corsa che si tiene dal 1947. E in questa 71° edizione erano presenti i migliori e più veloci cavalli del mondo come Face Time Bourbon, Zacon Gio, Vernissage Griff e Cokstile.

All’ippodromo si è vista una delle corse più attese in Italia e in Europa, il Gran Premio Lotteria di Agnano, storica corsa che si tiene dal 1947. E in questa 71° edizione erano presenti i migliori e più veloci cavalli del mondo come Face Time Bourbon, Zacon Gio, Vernissage Griff e Cokstile.

In tempi di emergenza il gran premio Lotteria di trotto purtroppo era ad ingressi ridotti e controllati: erano infatti ammessi solo 1.000 persone sulle tribune all’aperto dell’Ippodromo.
Inoltre la corsa sostiene la Fondazione Telethon ed il Tigem devolvendo quota parte dei biglietti di ingresso in favore della ricerca.
Probabilmente si è visto il più bel Lotteria del terzo millennio, titolo che si contende con l’edizione 2002, quella del match Varenne-Victory Tilly.
Quando le luci dell’ippodromo si sono accese per l’ultima gara abbiamo visto una finale degna di questo sport.
Tre batterie, 24 cavalli, i primi tre di ciascun heat a contendersi la ricca dotazione in palio.
La formula rimane inalterata, affascinante e avvincente anche perché lascia spazio a quelle che potrebbero essere le sorprese di giornata.
Il vincitore del Lotteria Zacon Gio (1.10.5), il cavallo napoletano della famiglia Franco, guidato da Roberto Vecchione e allenato da Holger Ehlert, ha battuto il francese Face Time Bourbon secondo classificato, e Vivid Wise As terzo, ovvero il vincitore del prix d’Amérique ed il primatista della pista di Agnano (1.10.4), entrambi cavalli della scuderia campana Bivans di Antonio Somma.
In finale sono arrivati l’asso francese Face Time, Zacon Gio e da un grandissimo Roberto Vecchione, il figlio di Ready Cash è cresciuto a dismisura e oggi è sicuramente un cavallo in grado di entrare nella leggenda.
Zacon Gio, il nipotino di Varenne allevato dal medesimo proprietario di Face Time Bourbon che tuttavia lo svendette da puledro per appena 1.500 euro perché nessuno lo voleva, campione che oggi corre un po’ anche per la Fondazione Telethon (oltre che per il proprietario pure napoletano Giuseppe Franco).
C’è Vivid Wise As, forse il più velocista di tutti, ma attenzione perché le corse al trotto non si vincono con la velocità pura.
C’è Vernissage Grif, allevamento tutto italiano, anche se in una situazione disastrata come quella nostra, produce ancora cavalli in grado di dominare l’Europa in lungo e in largo.
Il figlio di Varenne è solo l’ultimo capolavoro, in ordine di tempo, di Alessandro Gocciadoro.
C’è Vitruvio, spesso sottovalutato, ha vinto corse impensabili, partendo magari dall’ultima posizione.
Fin qui tutti i degni di nota, ma la grandezza di questa edizione è data anche dalla presenza di altri soggetti che oggi sembrerebbero dei comprimari ma che in annate precedenti, sicuramente meno fortunate, sarebbero stati tra i favoriti.
Questo già di per se basterebbe a dare la dimensione di un’edizione, ma solo la sfortuna di un sorteggio tiene fuori dal lotto dei protagonisti accreditabili alla vigilia cavalli che hanno vinto gran premi a profusione e che con un pizzico di fortuna potrebbero ancora sorprendere.
Il covid ci ha negato tante cose quest’anno e tra queste la gioia di vedere 25mila persone festanti sulle tribune di Agnano, ma non ci negherà la possibilità di vedere attraverso la Tv o gli altri media, il “più grande spettacolo del trotto del dopo-Varenne!”

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