Un premio in nome di Annalisa Durante, vittima di camorra

Il 19 febbraio Annalisa Durante, la 14enne uccisa il 27 marzo 2004 in una sparatoria tra clan rivali a Forcella, avrebbe compiuto 30 anni, per celebrare questa ricorrenza, l’Associazione Annalisa Durante, in collaborazione con la Fondazione Polis della Regione Campania, ha istituito la Prima edizione del Premio Nazionale Annalisa Durante, intitolato “La Meridiana dell’Incontro”.
L’incontro per commemorare la memoria di Annalisa si è tenuto presso lo Spazio Comunale Piazza Forcella , dal titolo “Annalisa Ieri, Annalisa Durante” con numerosi ospiti che sono intervenuti, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho,
Il magistrato Raffaele Marino (che si è occupato del processo relativo all’omicidio di Annalisa), il presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana Giuseppe Giulietti,
il presidente dell’associazione Annalisa Durante, Pino Perna, il presidente della Fondazione Polis don Tonino Palmese, la presidente del Comitato scientifico della stessa Fondazione Enrica Amaturo, la presidente dell’Aido Napoli – Associazione Italiana Donatori Organi, Loredana Pulito e Giannino Durante, papà di Annalisa e anima dello Spazio Comunale Piazza Forcella.
Tante le domande che ci poniamo, come starebbe, i suoi sogni, desideri, speranze, chi ha letto il suo diario, ha raccontato, di una ragazza vivace, solare, non le piaceva vivere a forcella, ma non lo ha mai dato a vedere coi suoi amici, chissà se avrebbe spiccato il volo, ma non posso chiederle niente di tutto questo, le mie domande, quelle di tutti, sono destinate a rimanere senza risposta.
L’attrice Veronica Mazza ha letto la struggente lettera di Emanuela, sorella di Annalisa: “Oggi avresti sicuramente organizzato una grande festa, purtroppo non sei qui a spegnere le candeline ma oggi in cielo è festa grande e festeggerai con gli angeli del Paradiso, abbiamo deciso in questi anni di vivere il nostro dolore con riservatezza e invece sono fiera di dire che nostro padre da questa tragedia ha saputo rialzarsi e dare speranza a tante persone attraverso la biblioteca”.
Accorati appelli, ed interventi della dottoressa Polito – la fondazione che riunisce i donatori organi, che ha raccontato quanto sia stato coraggiosa la scelta di di donare gli organi, del magistrato che ha condotto le indagini dell’epoca, ma anche messaggi che sono arrivati dal Presidente della Camera, Roberto Fico e di Liliana Segre, Senatrice a vita – sopravvissuta al lager nazista.
Il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, ha puntualizzato da uomo delle istituzioni quanto sia importante denunciare, l’omertà è il primo muro da abbattere per rendere la nostra città più civile e permettere alle forze dell’ordine di combattere chi usa le pistole al posto delle parole o dei libri .
“Qualcuno ha detto che Annalisa si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato ma il posto sbagliato e il momento sbagliato non esistono, esiste una citta’ accogliente e la camorra, che continua a imperversare ed essere violenta, con la capacità di uccidere che aveva 70 anni fa”.
Se qualcuno allora avesse permesso un intervento per fermare lo spadroneggiare della camorra, oggi Giannino (il padre di Annalisa Durante, ndr) avrebbe dei nipotini.
A Forcella esiste ancora oggi, a sedici anni dalla morte di Annalisa, un tasso di abbandono scolastico e di disoccupazione giovanile molto alto, ma va ricordato, questo quartiere fa parte del centro antico di Napoli, riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Il governatore De Luca “innanzitutto un messaggio di grande generosità della famiglia nel donare gli organi, un esempio che merita di essere valorizzato e seguito, un impegno contro ogni forma di violenza, bisogna combattere ogni giorno, una città mondo, tra le più belle al mondo, si liberi di presenze negative, le stese di quartiere, di baby bang, un problema grave, che andrebbe affrontato a livello nazionale forse con interventi legislativi relativi alla età punibile, combattere la violenza, non ha nessuna giustificazione sociale, ai tempi dei nostri genitori, c’era la miseria ma non per questo hanno manifestato la violenza, ma passiamo alle cose belle, questa biblioteca, la cultura, uno degli anticorpi principali contro la violenza”.
Conclude il suo intervento, questo premio va aiutato e spinto rendendolo permanente ogni anno, “ la Regione vi sarà vicina” la cultura come esempio di civiltà e legalità, significa riaprire il teatro trianon, un bel panorama di iniziative, come la scuola viva, per tenere le scuole aperte nel pomeriggio, il degrado dell’ambiente promuove il degrado della coscienza , lo spirito civico, i cittadini devono sentirsi responsabili del decoro urbano.

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