Troppe bufale sui social, Facebook cerca soluzione

Accusato di essere il principale propagatore di notizie false, Facebook annuncia l’introduzione di una nuova funzione che, secondo il suo fondatore Mark Zuckerberg, dovrebbe aiutare a “salvare il giornalismo”.

Nel 2015, il colosso di Menlo Park aveva lanciato i cosiddetti Instant Articles in collaborazione con le più importanti testate americane ed alcune europee: si tratta di una funzione che permette di ospitare articoli giornalistici direttamente sulla piattaforma Facebook, caricandoli ad una velocità di dieci volte superiore a quella necessaria per aprire il classico link.

Nelle promesse, si sarebbe dovuto trattare di un miracoloso toccasana che avrebbe “aiutato” i giornali in crisi, spalancando la porta a enormi audience e mirabolanti guadagni; l’esperimento fu accolto con entusiasmo e le voci critiche caddero nel vuoto.

Qualcuno, infatti, più lungimirante, denunciava il pericolo di una strategia di controllo della distribuzione delle notizie.

A distanza di due anni quasi tutte le principali testate hanno abbandonato gli Instant Articles che, non hanno portato ad un aumento degli introiti da parte dei giornali, ma hanno permesso a Facebook di trasformarsi nel primo distributore di notizie negli USA. Naturalmente a danno dei giornali.

Pochi giorni fa Zuckerberg  – che si dice di nuovo preoccupato di rilanciare il “vero” giornalismo – ne fa un’altra delle sue.

Visto che, a dispetto delle promesse, i proventi pubblicitari degli Instant Articles sono poverissimi e il tasso di “conversione” in abbonamenti a pagamento praticamente nullo, Facebook introdurrà un sistema di pagamento per gli articoli e i proventi andranno al cento per cento alla testata.

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