L’itinerario del Pomodoro San Marzano day dei giornalisti coordinati dalla collega Laura Gambacorta, esperta enogastronoma, rappresentanti dello Slow Food, Coldiretti, Legambiente, ed estimatori di Gustarosso si è svolto, lunedì 1 agosto,

giorno in cui, nelle campagne, definite il cuore della Campania Felix, per il clima mediterraneo e i terreni vulcanici dell’Agro nocerino-sarnese, di solito inizia la raccolta dell’oro rosso che si protrae fino a settembre, considerato che si tratta di una coltura delicatissima dove la meccanizzazione non trova spazio: basti pensare l’elevato fabbisogno di manodopera richiesto dall’impalatura per l’allevamento di tipo verticale e dalla raccolta. Il vero san Marzano si raccoglie sette, otto volte e anche di più durante l’anno, vale a dire solo, quando è ben maturo.

   L’happening bucolico, un modo moderno di fare turismo rurale e conoscere cosa si porta in tavola, tra le coltivazioni del Pomodoro San Marzano, dalla raccolta all’imbottigliamento del pelato, per eccellenza tra i massimi artefici del successo della dieta mediterranea, promosso dalla Danicoop di Sarno consorzio che raggruppa settanta soci che operano su tutta la fascia pedemontana dove si trovano numerose sorgenti, che hanno dato origine ad altrettanti corsi d’acqua, il rio Foce, il rio Palazzo e il rio Santa Marina, i quali confluendo formano il fiume Sarno, che ha il nome alla città.

     Scopo della Danicop, presieduta da Angelo Edoardo Ruggiero, difendere una delle eccellenze della Campania più falsificate e oggetto del triste fenomeno dell’Italian Sounding sia in Europa sia negli Stati Uniti. Tra le principali attività del sodalizio, la commercializzazione del prodotto di cui segue l’intero processo produttivo, dai semi alla raccolta, assistenza tecnica agronomica, consentendo la tracciabilità dell’intera filiera, certificata da Agroqualità.

   Rendono famoso e inconfondibile il caratteristico pomodoro san Marzano per le sue qualità organolettiche, sia nella versione fresca sia in barattolo. Ha un sapore tipicamente agrodolce, una bacca dalla caratteristica forma allungata, polpa soda con scarsa presenza di semi. La buccia è di colore rosso vivo intenso e si stacca con molta facilità. Un pomodoro profumato e polposo, ricco non solo di un sapore fatto apposta per esaltare i piatti tradizionali della gastronomia italiana, ma anche di valore nutritivo.

   Il percorso, attraversato dal profumo intenso del basilico, dai coloratissimi girasoli, antichi pozzi, con soste sotto i pergolati delle case contadine con aperitivi, bruschette, pizzette, spaghetti, polpettine, dolci, gelati, tutto a base del pomodoro, riconosciuto doc dalla Comunità Europea e birre artigianali con la partecipazione di chef di prim’ordine, da Pasquale Torrente de Il Convento di Cetara, a Raffaele Vitale, Lorenzo Principe del ristorante Famiglia Principe 1968 di Nocera Superiore, Pietro Parisi dell’Era Ora di Palma Campania, Gaetano Cerrato della Trattoria ‘O Romano di Sarno, affiancati dal maestro pizzaiolo Eduardo Ore de ‘O Sfizio d’’a Notizia di Napoli, dal maestro Giuseppe Cascella della gelateria Gelizioso di Sarno e dallo staff del Bar Romolo e da Mirko Rizzo della pizzeria Pomidoro di Roma.

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