Salerno: I Virtuosi di San Martino al Teatro Girelli

Il terzo appuntamento della stagione teatrale della Fondazione Salerno Contemporanea – Teatro Antonio Girelli è un omaggio a Nino Taranto secondo i Virtuosi di San Martino, il quintetto (flauto traverso, violino, violoncello, chitarra e voce) nato vent’anni fa che propone la rivisitazione di materiale di repertorio attingendo alla tradizione della canzone popolare degli anni trenta, in una formula che occhieggia alla musica “colta” e al teatro.

E proprio alle loro origini fa riferimento lo spettacolo in programma da giovedì 27 a domenica 30 novembre: i Virtuosi, infatti, debuttarono nel 1994 al Teatro Cilea di Napoli con “Cosima e altre storie”, uno spettacolo dedicato alla celebre coppia di autori Pisano e Cioffi, primo tassello di una trilogia che dal primo spettacolo, attraverso “Ciccio Concerto” (1994), giunge proprio a “Nel nome di Ciccio”, (1995) spettacolo che li segnala nei teatri di tutta Italia, dal quale fu prodotto anche un cd live.

 

Si tratta di una vicenda ormai senza tempo: Ciccio Formaggio alle prese con la sua Luisa e il terzo incomodo. E sul come il rapporto tra i tre possa risiedere nell’ Io sempre più assediato di un uomo di oggi, tanto da produrre la sensazione di una inaspettata follia programmata.

 

“E’ una passeggiata incerta tra varie impossibilità: innanzitutto quella linguistica. – scrive nelle sue note di regia Roberto Del Gaudio, che della pièce è l’autore e del quintetto la voce – Gigi Pisano, con la sua lingua decaduta, disvela attraverso una serie di pretesti tematici d’accatto come la crisi di un tipo sociale possa tradursi in balbuzie, come sussista una preoccupante identità tra il dire tutto e il dire niente. I tradimenti, gli amori, le piccole tristezze, il misero porno dei doppi sensi, vengono riconnessi attraverso la frantumazione sonora del loro senso alla rappresentazione di un declino: la fine del piccolo borghese del Novecento”.

 

Una sceneggiata irrappresentabile perché sprofondata nella tragica comicità di una implosione: i personaggi annegano in Ciccio Formaggio che, da solo, cerca di evocarli in scena, (sommerso dalle risate di un pubblico che finge di non riconoscersi nella sua inutilità), accompagnato da musicisti che non sanno cosa suonare.

 

Altra impossibile sfumatura: la musica. Il viaggio che essa compie, i sobbalzi da giostra attraverso sensazioni da tutte le epoche e da tutti gli stili, obbligano Ciccio Formaggio ad un mascheramento: la sua voce è sempre più improbabile e sempre di più l’eco di una dimenticata e morta stagione: laddove il tragico sfaccenda nel comico, laddove non si muore se non dal ridere.

 

“Nel nome di Ciccio – sceneggiata da avanspettacolo”

Salerno, Teatro Ghirelli – dal 27 al 30 novembre 2014

Inizio delle rappresentazioni ore 21 (giovedì e venerdì), ore 19.00 sabato, ore 18.00 domenica

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