RECOARO: ACCORDO SU SANPELLEGRINO SCRIVE PAGINA NUOVA

Confronto nel municipio di Recoaro Terme tra il Comitato istituzionale, costituito sulla vertenza Recoaro-Sanpellegrino,  e i rappresentanti dei dipendenti dello stabilimento che estrae e imbottiglia l’omonima acqua minerale, nonché le bibite Gingerino e Acqua Brillante.

Il Comitato, presieduto dal sindaco di Recoaro Giovanni Ceola, e composto dall’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, dal rappresentante della Provincia di Vicenza Renzo Marangon e dai rappresentanti delle tre sigle sindacali di categoria,  ha presentato ai dipendenti di Recoaro-Sanpellegrino,  i termini dell’accordo siglato tra azienda e sindacati in merito alla cessione dello stabilimento e del ramo d’azienda relativo al marchio “Acqua di Recoaro”. Un accordo, che ha raccolto la soddisfazione del sindaco Ceola (che ha espresso pubblicamente  apprezzamento per il ruolo svolto dall’Unità di crisi della Regione Veneto), e che sarà sottoposto la settimana prossima al voto dei dipendenti dello stabilimento Recoaro-Sanpellegrino.

“Abbiamo scritto una pagina nuova nelle trattative sindacali e nelle politiche industriali del Veneto”, ha commentato l’assessore Donazzan. “Partivamo da una situazione di grave conflitto, in particolare nel valutare l’importanza che alcuni marchi commerciali rappresentano non solo per l’aspetto economico-finanziario, ma per il territorio a cui sono inscindibilmente legati. Abbiamo voluto con forza che questo principio fosse affermato nella trattativa, con il risultato, per noi irrinunciabile, di veder riconosciuto il legame tra le produzioni, non solo di acqua, e lo stabilimento di Recoaro”.

L’assessore Donazzan si è impegnata a mantenere il Tavolo istituzionale nel prosieguo delle relazioni con Sanpellegrino e con la nuova realtà industriale di Refresco che acquisterà lo stabilimento, assicurando analogo impegno da parte del Ministero dello Sviluppo economico che – ha ribadito l’assessore – continuerà a garantire alla Regione vigilanza e monitoraggio costante sulla procedura di cessione.

“Anche i sindacati hanno riconosciuto che questo risultato è stato possibile – ha evidenziato l’assessore – per la prossimità e la competenza della Regione in tema di lavoro e di gestione della risorsa acqua minerale: in questa vicenda sono stati determinanti il ruolo delle istituzioni locali e il livello di coesione espresso dal territorio con  autorevolezza e credibilità, sia nei confronti della multinazionale che del ministero. Due fattori determinanti che sono riusciti a far pesare nella trattativa le ragioni identitarie della connessione tra risorse naturali e marchi commerciali”.

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