RAI: Concessione per dieci anni, preoccupati i lavoratori della sede veneta
La decisione del Governo Gentiloni è arrivata poco prima – e giuridicamente era anche necessario – della scadenza dei termini previsti dall’ultima proroga (l’ennesima) della serie e ha confermato le previsioni. La Rai ha dunque la sua concessione per i prossimi dieci anni.
Ecco il comunicato del Governo in proposito:
“Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, ha deliberato la concessione in esclusiva alla RAI, per una durata decennale a decorrere dal 30 aprile 2017, dell’esercizio del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale sull’intero territorio nazionale, approvando contestualmente l’annesso schema di convenzione, recante le condizioni e le modalità di tale esercizio, che sarà successivamente stipulata tra il Ministero dello sviluppo economico e la società concessionaria. Il testo del decreto è stato modificato e integrato al fine di tener conto del parere della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, la quale si è espressa favorevolmente nella seduta dell’11 aprile 2017”.
Intanto, il Vicepresidente della Regione del Veneto Gianluca Forcolin ha incontrato, su delega del Presidente, le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) delle lavoratrici e dei lavoratori della sede RAI del Veneto, i quali gli hanno consegnato un documento che sensibilizza la Giunta e il Consiglio regionali sulla possibilità che, attraverso la nuova concessione RAI-Stato, attualmente all’esame del Parlamento, la sede di Venezia della società radiotelevisiva pubblica venga drasticamente ridotta in quanto a ruolo e funzioni, “riducendola a mero presidio redazionale (…) quindi priva di autonomia operativa, finanziaria e soprattutto progettuale”.
Il Vicepresidente, a nome della Giunta veneta, ha espresso la sua preoccupazione per questa prospettiva e ha assicurato che la Giunta stessa si adopererà in ogni direzione affinché tutto il mondo istituzionale venga coinvolto nell’approfondimento di una tematica che riguarda l’azione di salvaguardia e di promozione anche culturale e identitaria di un territorio, la capillarità e autorevolezza dell’informazione pubblica, la perdita di autonomia sacrificata sull’altare di un centralismo che, anche in sede politica e amministrativa, suscita ormai numerose perplessità. Il Vicepresidente ha concluso l’incontro confermando che il ruolo del servizio pubblico non può prescindere da una articolata rappresentanza dei territori, soprattutto ora che i veneti saranno chiamati alle urne per decidere su quell’autonomia di cui già godono le Regioni confinanti e che le rispettive sedi RAI interpretano anche attraverso, per esempio, una piena tutela delle minoranze linguistiche.