PESCATORI DELTA PO vs ENTE PARCO, INTERVIENE L’ASSESSORE REGIONALE AL TERRITORIO

“Ho letto con dispiacere le dichiarazioni del Presidente del Consorzio pescatori del Polesine riguardo al Parco. Non vorrei che passasse un messaggio negativo quando invece i fondi sono stati reperiti grazie all’intervento del Parco con scelte condivise dalla Regione del Veneto e concertate con il mondo della pesca. Si tratta di denaro pubblico e aree protette delicate e complesse da gestire. Da parte nostra stiamo facendo ogni sforzo possibile per accelerare le procedure e realizzare gli interventi nel minor tempo possibile. Come sempre siamo a disposizione per qualsiasi confronto e proprio in questa logica spero possiamo continuare a confrontarci in modo costruttivo. E’ evidente che senza la collaborazione di tutti, compresi i pescatori oggi non saremmo qui a parlare di nessun progetto e nemmeno di accesso ai Fondi europei”

Lo sottolinea l’Assessore al Territorio della Regione del Veneto, intervenendo sulla polemica rivolta dai pescatori del Delta del Po all’Ente Parco.

Per fare chiarezza sulla questione dei progetti che interessano la Sacca del Canarin e la Sacca di Scardovari, laguna di Barbamarco e Caleri è necessario partire dalla scelta fatta dall’Ente Parco di indirizzare i finanziamenti previsti dal Programma del Fondo Nazionale di Coesione sui progetti orientati alla salvaguardia degli habitat lagunari e conseguentemente anche alla tutela della qualità della produzione ittica e produttiva.

I progetti in questione erano stati redatti dal Consorzio di Bonifica Delta del Po nel 2014 e successivamente adeguati dal Genio Civile di Rovigo. Ciò ha fatto sì che nel settembre 2015 arrivasse il finanziamento regionale per un importo di 1,6 milioni di €uro per la Sacca del Canarin e di 1,2 milioni di €uro per la Sacca di Scardovari, laguna di Barbamarco e Caleri.

Nel periodo successivo all’approvazione del finanziamento, a seguito di vari incontri fra i progettisti del Genio Civile, direttore Ente Parco e il vice presidente e presidente del consorzio pescatori sono state definite delle varianti che dovevano tener conto della situazione sia delle attività di coltivazione in sacca del Canarin che di altre esigenze espresse dalla stessa marineria con l’obiettivo della salvaguardia dell’ambiente.

Viste le esigenze espresse dalla dirigenza del Consorzio dei pescatori, sono state approntate le varianti tecniche ed inoltre è stata verificata la necessità di convertire ulteriori somme, sui due progetti approvati, che sono stati adeguati in aumento per gli importi di euro 1,8 milioni e 1,3 milioni.

La stessa esigenza di modifica progettuale veniva espressa per un intervento del Genio Civile programmato in Sacca di Scardovari e che vedeva la costruzione di una barena emersa.

Come già evidenziato, questi progetti esecutivi sono specificamente orientati alla salvaguardia degli habitat lagunari e rispondono in toto alle norme (europee e nazionali) vigenti in materia ambientale, che non rientrano nelle competenze dell’Ente.

La progettualità approvata dall’Ente Parco oltre che andare ad adeguare e completare quella del Genio Civile prevede il rispetto di quanto previsto dalla Direttiva Europea per la salvaguardia degli habitat che detta prescrizioni ben precise come ad esempio il fermo cantiere durante il periodo di nidificazione e quindi dal 01 aprile al 15 luglio.

Il 17 luglio 2017 è stato dato ordine alla Ditta aggiudicataria di riprendere i lavori sotto la direzione del Genio Civile di Rovigo. La progettualità prevede che l’impresa possa agire con più draghe su tutti i cantieri ed utilizzare i punti di deposito originariamente previsti con eventuale estensione per quei depositi che sono in via di approvazione.

A seguito delle necessità esposte dai dirigenti del Consorzio Pescatori, relativamente al punto di deposito del materiale scavato in Sacca di Scardovari, l’Ente Parco d’intesa con il Genio Civile di Rovigo si è attivato per ottenere un ulteriore nuovo punto di deposito sullo scanno a nord della bocca della laguna di Scardovari.

Per tale nuova variante progettuale sono in corso le procedure di adeguamento delle valutazioni ambientali così come prevede la normativa vigente. Al fine di accelerare l’attivazione dei lavori, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni, si è richiesto alla dirigenza del Consorzio dei pescatori di verificare la possibilità di spostare il prodotto al fine di evitare eventuali danni alle coltivazioni.

I progetti proseguono come da contratto con possibile ulteriore esecuzione dei lavori anche nella primavera del 2018.

“In un periodo nel quali le risorse pubbliche sono molto scarse – conclude l’Assessore regionale –  è evidente che aver messo a disposizione oltre 3 milioni di €uro per finanziare i progetti di cui sopra, dimostrano come non ci sia alcuna volontà  di bloccare le attività economiche presenti sul Delta del Po, ma anzi di favorirle agendo in coordinamento tecnico con gli enti che da anni operano nel territorio lagunare.

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