Outdoor e disabilità: Incontro nel Garda Trentino per gli Adventure Awards Days

Bici, camminate e corse nei boschi, yoga, escursionismo, arrampicata: sono moltissime le attività cosiddette “outdoor” che si possono svolgere all’aria aperta godendo delle bellezze della natura.

Uno stile di vita che affascina sempre più persone e che, grazie alle moderne tecnologie, al supporto del territorio e allo spirito di persone meravigliose, è una opportunità anche per i disabili.

Si parlerà anche di questo agli Adventure Awards Days, il festival internazionale dell’avventura e dell’esplorazione.

Sabato alle 17.30 sul palco del Village in Piazza Segantini ci saranno Mauro Tomasi, Francesco Favettini, Marco Calzà e Alessandro Avigliano a condividere la propria esperienza e raccontarci come la disabilità possa non essere un limite.

“Non sappiamo cosa ci riserva il futuro, ma qualsiasi cosa sia, sorridi alla vita e vai avanti”.

Marco Calzà è affetto da retinite pigmentosa, una patologia che porta alla cecità. Fa sport da sempre, e la perdita della vista non gli impedisce di continuare a vivere la sua passione, anzi: fa cose che prima non faceva, come lo sci alpinismo e l’arrampicata.

“I nostri limiti sono solo nella nostra testa e tante volte sono fatti da altri”.

Mauro Tomasi nel ferragosto del 2000 ha un tremendo incidente in moto sul Lago di Garda. Da allora è in carrozzina, paralizzato dalla cinta in giù e ha perso anche l’uso del braccio sinistro. Mauro è noto per le sue maratone, a cui partecipa non con una carrozzina da gara o handbike, ma con la sua normale monoguida, che spinge con un braccio solo.

“Alla fine non ho rimpianti, qualche pezzo l’ho perso, qualcosa l’ho guadagnato, il bilancio è in pareggio”.

Alessandro Avigliano ha 32 anni. Quattordici anni fa, cade in scooter a causa di un buco nella strada: tredici ore di operazione e 4 giorni di coma farmacologico. Al risveglio non muove più le gambe. Dopo mesi di ospedale e anni di fisioterapia, salva l’arto sinistro, quello destro è in cancrena e decide di amputarlo. Nel 2010 inizia a praticare arti marziali e poi scocca l’amore per la mountain bike. Downhill. Adrenalina e concentrazione. Una grande passione che gli riempie la vita.

Francesco Favettini non è disabile, ma è ideatore e coordinatore del progetto “Corri sull’acqua”, che ha come missione principale l’insegnamento del windsurf a persone che a seguito di una amputazione di un arto utilizzano una protesi.

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