Nel brano-denuncia di Gianluca Aiello lo sfruttamento delle nuove generazioni

Si intitola ‘Mi dispiace’ l’ultimo singolo di Logan 5.3, il progetto dell’artista Gianluca Aiello. Il cantautore e rapper napoletano ha inciso il brano nel giorno di Natale: una dedica a tutti i giovani lavoratori, sfruttati nelle grandi catene commerciali e costretti a lavorare anche nelle date segnate in rosso sul calendario.

Strofe che denunciano come neanche il mondo patinato della musica sia immune alle logiche del lavoro stagionale, sfruttato, quelle del lavoro a nero e sottopagato.

“Dieci giorni e dieci notti a lavorare come un cane”, canta Logan 5.3 in un singolo di denuncia che nasconde un elemento innegabilmente autobiografico. ‘Mi dispiace’ è il racconto di un’esperienza lavorativa all’estero di Gianluca Aiello, al seguito di un noto cantante internazionale.

Logan lavorava come backliner in tour, figura che si occupa della gestione di tutti gli strumenti musicali e quelli tecnici. Quell’esperienza di lavoro, in tour all’estero, si è trasformata in un incubo, quello di lavorare sottopagati nel giorno di Natale.

“Un incubo che come me hanno vissuto tanti ragazzi della mia età. Non parlo solo del mondo della musica – racconta Gianluca Aiello -. Parlo dei ragazzi cresciuti, come me, nei quartieri di periferia che hanno bisogno di guadagnare qualcosa per portare avanti progetti e sogni di vita. Ma spesso ci si ritrova a lavorare gratis, senza uno straccio di contratto e da stagionali. I 25enni, come me, conoscono bene questa situazione che però non viene raccontata, mai. In ‘Mi Dispiace’ ho cercato di amplificare la voce di chi non trova alcun megafono per raccontare le proprie insoddisfazioni e la propria rabbia”.

Il sound di ‘Mi dispiace’ affonda le sue radici nella trip hop, una fusione tra l’hip hop e l’elettronico che non disdegna le influenze del rap napoletano. Il ritornello è cantato interamente in italiano, le strofe sono in parte in dialetto napoletano.

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