Nasce il DanceWhyProject

A pochi chilometri da Roma, in un’area biologica, in armonia con la natura, è nato il DanceWhyProject: luogo di incontro tra le arti, spazio a servizio dell’arte stessa, funzionale e fruibile, aperto a progetti di ricerca indipendenti.

Il DWP non è una scuola ma luogo in divenire, aperto ad artisti “artieri” della propria necessità creativa, convinti dell’importanza della coesistenza dei diversi linguaggi dell’arte contemporanea, dal teatro alla danza, dalla musica alla drammaturgia, dalla fotografia al visual art.

Un luogo aperto soprattutto a persone coerenti con il proprio percorso di ricerca umana e performativa. Uno spazio essenziale, dove predomina il bianco, in un’area completamente immersa nella natura, il DWP nasce come “residenza” creativa, posto dove vivere, convivere, scambiare, incontrare e incontrarsi nel rispetto del luogo fisico esistente e dello spazio d’interazione tra le linee artistiche dei singoli partecipanti.

A scadenza mensile il DWP propone una serie di “residenze formative” con coreografi nazionali e internazionali.

B e t w e e n, questo il nome del progetto, che accoglierà, ogni mese, artisti provenienti da tutto il mondo che terranno whorkshop formativi, lezioni e corsi intensivi.

La direzione artistica, curata da Valentina Versino, propone, oltre a nomi come Progetto Gener-azioni, Giorgio Rossi, Simona Bertozzi, Nitta Little, Andrew Harwood, nuove realtàdella ricerca coreografica come Roser Lopez Espinosa, e della ricerca didattica come Marta Ciappina.

Ogni singola residenza ha una durata di 20 ore di lezione suddivise dal lunedì alla domenica. È incluso l’alloggio, la disponibilità di utilizzo cucina e della navetta che garantisce i collegamenti giornalieri con i supermercati, le stazioni e l’aeroporto di Ciampino.

L’adesione alla residenza permetterà ai partecipanti di utilizzare, dopo la fine della lezione, la sala prove per approfondire il lavoro svolto o per usufruire dello spazio secondo i propri fini artistici, autogestendo la condivisione con gli altri partecipanti interessati.

Una possibilità di scambiare esperienze e idee tra i singoli nell’intento di poter trovare un tempo autogestito dedito alla ricerca e alla creazione individuale.

La residenza creativa, modello comune in gran parte dell’Europa, in Italia ha molto spesso un ‘retrogusto elitario’ che limita le possibilità innovative della ricerca coreografica. “L’intento del DWP è quello di offrire, nella quota di partecipazione allo stage, la possibilità di usufruire dello spazio a scopo creativo utilizzando la domenica come momento di confronto, o attraverso l’azione performativa, o la semplice descrizione della propria ricerca” spiega la Versino, e aggiungeLa durata totale dell’ACT (Art Community Time) è compresa nel termine massimo di 2 ore complessive; gli stessi partecipanti saranno quindi spettatori e/o spettatori qualora decidessero di far parte dell’ACT”

 

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