Napoli e il Natale, una festa che dura 365 giorni all’anno

Gran tour tra alla scoperta dei Decumani, da Spaccanapoli e San Gregorio Armeno dove “far presepi” è diventata un’arte

Il conto alla rovescia è iniziato. Natale è alle porte, le feste dietro l’angolo. E voi, siete pronti ad immergervi nell’atmosfera tipica delle feste di fine anno? Forza, allora: i mercatini natalizi di mezza Europa vi aspettano! Da Vienna a Zurigo, da Strasburgo a Stoccolma, eccoli lì, pronti a rapirvi con le loro tradizionali mercanzie. Tuttavia, se quest’anno vi sarà difficile valicare le Alpi, perché non fermarvi all’ombra del Vesuvio? Perché non visitare Partenope? D’altronde, è risaputo: resistere alla magia del Natale “made in Naples”, è un’impresa praticamente impossibile. E’ qui, fino a prova contraria, che lo spirito del 25 dicembre si è reincarnato. Dall’arte di far presepi ai dolci tipici delle feste, la città del Golfo vi sorprenderà. Da dove cominciare, allora, per un “gran tour” alla scoperta della città di Virgilio e San Gennaro?

Dai Decumani, ovvio. Originario reticolato urbano della città greco-romana, dedalo di stradine antichissime che svetta nel cuore del Centro Storico, riconosciuto patrimonio mondiale dall’Unesco. E’ qui, a cavallo tra via Spaccanapoli e via dei Tribunali, che l’aria natalizia soffia ancora più forte. Approfittatene dunque per visitare il monumentale complesso di Santa Chiara, con il suo celebre chiostro maiolicato; la chiesa di San Domenico Maggiore, oppure la basilica di San Lorenzo, dove soggiornarono anche Petrarca e Boccaccio. Fatelo percorrendo le rotte di un itinerario che vi catapulterà inevitabilmente in una città che non avete mai conosciuto prima. Scopritete così che il Natale nella Napoli di via San Gregorio Armeno, altra tappa obbligatoria del vostro tour, dura 365 giorni all’anno. Ammiratene allora le decorazioni, i pastori e i presepi costruiti a mano nelle botteghe che costeggiano questa stradina che collega i due Decumani. Lo spettacolo non potrà lasciarvi indifferente. E se nemmeno i pastori che si muovono, il rumore dell’acqua che scorre nel canaletto di sughero del presepe, le luci frenetiche, le riproduzioni straordinarie della Napoli del ‘700 vi fanno battere il cuore, riempitevi semplicemente gli occhi di tanta bellezza e “tradizione”.

L’arte della tradizione presepiale nasce qui. Ed è qui, a San Gregorio Armeno, che gli orologi si fermano. Che il tempo si ferma per quanto sono belle le statuine che ogni anno è possibile ammirare. Le bancarelle degli addobbi, le botteghe artigianali e i profumi delle sfogliatelle appena sfornate renderanno le passeggiata, per le vie di Partenope, ancora più suggeSan Gregorio Armenostiva e pittoresca. Volete sapere qual è la bottega dei pastori più famosa di via San Gregorio Armeno? E’ presto detta: è quella dei Fratelli Ferrigno. Le loro statuine sono pezzi autentici del vero presepe napoletano. Autentici capolavori dell’arte presepiale.
Un’altra tappa fondamentale, come dicevano, è la chiesa di San Lorenzo Maggiore. Qui sono custoditi gusci di noce che racchiudono al loro interno piccolissimi presepi. Se, poi, vorrete entrare ancora di più nell’atmosfera natalizia dovrete raggiungere piazza San Gaetano dove vi attenderanno magnifici presepi viventi che coinvolgeranno centinaia di comparse in abiti d’epoca. Le suggestive scene si svolgono al coperto, all’ombra dei portici dei palazzi antichi accompagnate da musiche e novene natalizie.
Presepe, dunque. Fortemente presepe. Quello napoletano, s’intende. Probabilmente il più famoso al mondo. Ebbene il presepe così come lo conosciamo oggi affonda le sue origini nel ‘700 quando all’interno della rappresentazione tradizionale della natività fecero la loro comparsa le prime figure appartenenti alla vita di ogni giorno, come le botteghe degli artigiani e dei commercianti. Nel corso dei secoli il presepe napoletano si è arricchito di figure popolari, alcune tradizionali che si ripetono sempre, come il pastore dormiente, altre invece che cambiano, a seconda del contesto storico e sociale. Ecco perché non mancano sul presepe napoletano le statuine di Maradona, Barak Obama, Pavarotti, Totò e De Filippo, ma anche quella di Pulcinella, maschera dissacrante ed al tempo stesso esaltante, di Partenope. A San Gregorio Armeno troverete tutto questo e anche di più: i presepi più classici e quelli più “dissacratori”, tutti parte integrante di una tradizione unica che sopravvive nel cuore di Napoli.
Nelle strade strette dei Decumani, tra le botteghe poste una accanto all’altra, gli immancabili corni rossi di “non è vero ma ci credo” e il profumo di pizze fritte e sfogliatelle, si intravedono i maestri artigiani che lavorano, chini sulle proprie opere. Anche i loro sono i mille volti del presepe partenopeo.

 

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