L’AMORE TRA LE MEMORIE all’ex ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi

L’amore tra le memorie” è il filo rosso che unisce gli appuntamenti del 14 febbraio nell’ex ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi, in calata Capodichino 232, all’interno dell’iniziativa “Notte degli innamorati di Napoli” firmata dal Comune di Napoli nel giorno di San Valentino che, in qualità di protettore degli epilettici, contribuisce a celebrare la giornata e il luogo che ospiterà medici, artisti e studenti.

L’iniziativa nasce dalla volontà del Direttore Generale dell’ASL Napoli 1 Centro, Ernesto Esposito, e della Direttrice del polo archivistico della sanità napoletana, Anna Sicolo, di recuperare e rivalutare quella che fu denominata “la città dei matti” e il suo archivio contenente 36 unità tra registri e fascicoli prodotti tra il 1871 e 1999.

Programma:

Ore 16.30:Corrispondenze amorose dall’antichità ai giorni nostri”: reading a cura di Giovanni del Prete ed Ettore Nigro che con Francesca Iovine leggerà scambi epistolari d’amore, dal Cantico dei Cantici passando per Abelardo ed Eloisa e Napoleone e Giuseppina fino agli scambi di sms attraverso cui giovani e meno giovani si scambiano promesse d’amore.

Ore 17:Lontano dagli occhi lontano dal cuore (della città)”: gli studenti del corso di laurea magistrale in Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II della docente Angela D’Agostino raccontano le loro memorie dal Bianchi ed espongono idee-progetto per il reinserimento dell’ex ospedale nel tessuto urbano della città. Una tra le proposte per sottrarre l’ex manicomio dalla condizione di esclusione ed emarginazione in cui si trova – recintato e sopraelevato rispetto alla quota della città -, è quella di renderlo accessibile dal retro, dal lato dell’aeroporto di Capodichino.

Ore 17.30:Atti d’amore”: la compagnia teatrale “Il canto di partenope” diretta da Mauro Maurizio Palumbo, propone una performance di teatro-danza per rievocare la figura di un personaggio realmente vissuto nel manicomio: Anna. Donna bellissima nata nel 1906, moglie e madre di quattro figli. Uno scrigno di sentimenti, che si ritroverà ferita e trafitta da una malattia che le provocherà una lunga serie di allucinazioni: la tisi. Il marito, nella speranza di farla stare bene, la condusse al Leonardo Bianchi dove resterà per vari anni fino alla morte nel 1947

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