Il fenomeno Totò 50 anni dopo diventa un caso da studiare

Studiare e raccontare in tutte le sue molteplici sfaccettature il carattere trasversale e poliedrico del fenomeno comico più rilevante del Novecento italiano. È questo l’obiettivo del convegno internazionale “Diagonale Totò” ideato dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli nell’ambito del progetto “Totò l’arte e l’umanità”: le celebrazioni per il cinquantennale della scomparsa di una delle più grandi ‘maschere’ della commedia italiana promosse dalla Regione Campania in collaborazione con la Fondazione Campania dei Festival.

Tre sessioni di discussione e oltre quindici interventi per un’analisi incrociata del ‘fenomeno Totò’ che metta insieme le risultanze di studi storici, antropologici, cinematografici, linguistici e sociologici perché, come anticipa il Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Lucio d’Alessandro “la linea trasversale rappresenta il vero tratto caratterizzante dell’artista Totò: essa ricorre nel profilo sbilenco del volto e ritorna nello sguardo, deviato e obliquo, fino a segnare il percorso conoscitivo del linguaggio dell’artista, disarticolando l’usuale rapporto tra significante e significato, scardinando le più elementari regole di comunicazione e puntando all’uso obliquo della parola, al potenziamento della sua ambivalenza”.

Lunedì 19 Giugno alle 15 l’apertura del convegno

Il convegno, che prenderà il via lunedì alle ore 15 nella Sala degli Angeli dell’Università Suor Orsola Benincasa (programma completo su www.unisob.na.it/eventi) con gli interventi di apertura del Rettore Lucio d’Alessandro e del presidente della Fondazione Campania dei Festival, Luigi Grispello, darà conto delle indagini più recenti e innovative su Totò, con una messa a punto del contesto in cui si sviluppò il mito dell’artista e un’analisi puntuale delle molteplici declinazioni in cui si espresse la sua attività dirompente.

Una particolare attenzione sarà riservata alla fenomenologia della “battuta”, considerata in un’utile prospettiva linguistica, così da far emergere la natura tuttora unica e inimitabile della “stralingua” di Totò, uno strumento potente non soltanto a scopo ludico, ma come lente di ingrandimento sulle dinamiche storico-sociali italiane.

Le tre sessioni (La contraddizione consentita, La maschera e i volti, Le stagioni di Totò), coordinate rispettivamente da Emma Giammattei, Marino Niola e Valerio Caprara, ospiteranno gli interventi multidisciplinari di studiosi provenienti da università italiane ed europee (da Wittenberg ad Osnabrück): linguisti, filologi, filosofi, storici e critici cinematografici: da Roberto Escobar a Paolo Isotta, da Orio Caldiron a Ennio Bispuri, da Augusto Sainati a Dino Cofrancesco.

Martedì 20 Giugno alle 20.30 i linguaggi di Totò rivivono in una performance multimediale di Maurizio Casagrande

Il gran finale martedì alle 20.30 (con ingresso ad inviti) al Piano Mostre dell’Ateneo con una performance multimediale di Maurizio Casagrande ideata per far dialogare interpreti contemporanei con le formule comiche e i modi di dire più significativi del repertorio dell’attore ormai entrati nel patrimonio linguistico nazionale. Grazie al lavoro del Centro di Ricerca “Scienza Nuova” dell’Università Suor Orsola Benincasa tecnologie innovative proietteranno possibili dialoghi contemporanei tratti dall’universo Totò e provocheranno interazioni tra attori, pubblico e scenografie digitali.

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