I francescani non lasciano Rimini

Lo avevano promesso al termine del Festival: “I francescani non lasceranno Rimini!”. Sul territorio, rimangono 25 comunità di frati, suore e laici; in più una proposta di evangelizzazione diversa rispetto alla manifestazione che si sposterà a Bologna nel 2015, ma ugualmente coinvolgente e ricca di significato. Si tratta delle “Parole francescane”, già sperimentate con successo a Rimini grazie a un progetto pilota del Movimento francescano dell’Emilia-Romagna.

Da giovedì 30 ottobre, nel salone di Vicolo Rizzi 11, si terranno incontri rivolti in particolar modo ai giovani dai 18 ai 35 anni, ma aperti a tutti, che si soffermeranno sulle “parole” che hanno contraddistinto l’esperienza di san Francesco d’Assisi. Ai partecipanti non viene chiesto altro che mettersi in ascolto. L’obiettivo è quello di attualizzare le parole del Santo per coniugarle con il vissuto e le problematiche dei giorni nostri.

Incontrare chi si confronta quotidianamente con valori come umiltà, fraternità, dialogo, povertà e rispetto del creato è affascinante e arricchente – spiegano gli organizzatori – In un tempo come questo, segnato da una profonda crisi spirituale, i religiosi, le religiose e i laici francescani sono in grado di portare, con semplicità, una proposta di vita radicale ma quanto mai attuale, fondata sull’esempio di san Francesco, per il quale esiste, nell’opinione pubblica condivisa, grande rispetto e ammirazione”. Tutti gli aggiornamenti su: www.parolefrancescane.it.

Prima di lanciarsi in questa nuova “avventura”, i francescani fanno un bilancio di quello che è stato il Festival nei tre anni a Rimini e la sua ricaduta sulla città. Ecco i numeri: oltre 300 iniziative, quasi 100.000 presenze con più di 10.000 studenti coinvolti e più di 20.000 partecipanti soltanto per le iniziative di spiritualità.

Se l’edizione del 2012 era stata caratterizzata da un’impronta maggiormente declinata sul sociale (come dimenticare l’acceso dibattito tra Fornero e Camusso che tanto interessò la stampa nazionale?) e quella del 2013 aveva fatto viaggiare il pubblico lungo cammini umani e spirituali, l’edizione di quest’anno, dedicata al tema della “vera e perfetta letizia”, ha voluto riaffermare quella dimensione “di piazza” che è il cuore pulsante della manifestazione. E l’obiettivo è stato centrato: dai 1.900 partecipanti alle attività di piazza del 2013 si passa a 2.600; duplicato il pubblico dei laboratori per adulti e bambini (da 800 a 1.600 partecipanti). Significativo anche il numero delle presenze legate al Movimento francescano: circa un migliaio tra frati, suore e laici.

Ma non sono i numeri il risultato a cui tendere. Affermano gli organizzatori: “Nato nel 2009 a Reggio Emilia come una scommessa e come unicum per celebrare una ricorrenza, Festival Francescano si è poi trasformato in appuntamento annuale, occasione di scambio e incontro, strumento di lavoro e progettazione condiviso dall’intera famiglia francescana dell’Emilia-Romagna in primis, con un importante riconoscimento e collaborazione anche da parte del Movimento francescano italiano negli ultimi anni. Il Festival è stato subito accolto e sostenuto anche dalle chiese locali, che hanno apprezzato la novità della manifestazione e con calore e interesse hanno saputo collaborare, in un percorso che si è rivelato di arricchimento reciproco. Importante la relazione stipulata con le istituzioni locali e con associazioni e realtà del territorio: questa manifestazione è una grande rete che entra in relazione con il tessuto cittadino e lo coinvolge nel progetto di portare i valori di san Francesco nei luoghi della città”. E concludono: “Il Festival riesce quest’anno nel suo obiettivo di sostenibilità, con una totale copertura della spesa, grazie alla diversificazione delle entrate, che di fatto risultano essere coperte per il 47% da sponsor che credono fortemente nel valore dell’iniziativa, per il 42% da risorse interne alla famiglia francescana, per il 9% da contributi istituzionali e di fondazioni e per il restante 2% da donazioni di singoli e privati tramite una campagna di crowdfunding”.

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