Gli operai di Pomigliano regalano una Fiat Panda la Papa

E’ notizia di questa mattina la partenza di un gruppo di “tute bianche”, di “motu proprio” (200 tra operai, impiegati e dirigenti aziendali) di Pomigliano, con in tasca il permesso retribuito dall’azienda a copertura della giornata lavorativa persa e con la Fiat che si fa finanche  carico di pagare “tutte le spese”, compreso il fitto dei cinque pulman per recarsi a Roma dal Papa portando in dono… una Panda Blu.

 

siamo operaie, mogli e madri di operai della Fiat, e molte di noi hanno a che fare direttamente col dramma di quelli del reparto confino di Nola, i circa 300 operai a rischio licenziamento e che a breve potrebbero non mettere più il “piatto a tavola”, e vorremmo fosse chiaro da chi “arriva il regalo”:

 

Marchionne, proprio quel signore col “maglione blu”che in un anno mette in tasca quanto nello stesso tempo guadagnano tutti i suoi operai;

 

quello che, per magnificare i suoi prodotti, fa girare sui media nazionali video pubblicitari “operai” (apocrifi), montati ad arte dalla Fiat, quali quello dei mesi scorsi in cui direttore di stabilimento di Melfi, travestito con tuta da operaio, in tuta da operaio, danzava giulivo, a mo’ di gonzo,  assieme a suoi lacchè;

 

quello che prende alla lettera la “rottamazione dei diritti dei lavoratori” di Renzi, già da lui per tempo anticipata nelle fabbriche Fiat e che pretenderebbe di dare agli operai un calcio nel sedere quando non gli servono più;

 

quello che “nutre” il suo ricco portafoglio col sangue degli operai e delle operaie, nostri compagni e compagne,  che si tolgono la vita perché non ce la fanno più a vivere senza la speranza di un futuro per i loro figli;

 

quello che vive nella certezza che nessun governante oserà mai chiedergli conto perché, a capo chino, preferisce “nutrirsi” delle sue bugie pur di mantenersi la poltrona.

 

 L’accettazione acritica del “dono” offenderebbe i vivi, ma innanzitutto la memoria degli operai morti suicidi di Pomigliano e Nola!

 

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