Emergency presenta a Napoli il suo temporary store

rodotti alimentari biologici a chilometri zero donati da aziende e privati (tra questi, olio, marmellate, sottaceti e la cioccolata di Modica del laboratorio dolciario intitolato a don Puglisi), realizzazioni artigianali del commercio equo e solidale, manufatti che vengono dalle zone di guerra e gadget “etici” come felpe e magliette: stamattina Emergency ha presentato alla stampa il suo temporary store campano, che resterà aperto dalle 9 alle 20 (orario continuato) fino al 24 dicembre al “Binario Calmo”. Giusto in tempo per scegliere il regalo giusto da mettere sotto l’albero. Sono Intervenuti il vice presidente nazionale di Emergency Alessandro Bertani, Serena Catella, mediatore culturale dell’ambulatorio mobile Polibus di  Castelvolturno, Pietro Protasi, responsabile nazionale del Coordinamento volontari Emergency, Peppino Fiordelisi, referente del Gruppo Scuola di Napoli, Umberto Evangelista del gruppo Emergency Napoli e Serena Catella, mediatrice culturale.

Con l’apertura del negozio (il ricavato delle vendite sarà devoluto interamente ai progetti in Afghanistan), i volontari hanno illustrato le attività di assistenza medica, autofinanziamento e sensibilizzazione svolte sul territorio. Serena Catella, mediatrice culturale che opera con altri cinque volontari al Polibus di Castelvolturno, svolge un lavoro “sporco” e al tempo stesso pulitissimo: «Finora abbiamo fatto circa 7mila visite – racconta -. Questo ambulatorio mobile era nato per gli extracomunitari della zona, ma sono sempre più numerosi gli italiani in condizioni di indigenza che non potendo accedere alle esenzioni si rivolgono a noi per essere curati gratuitamente. Molti hanno patologie croniche legate agli stili di vita: ipertensione, lombalgia, gastrite, diabete. Inoltre, facciamo orientamento ai servizi e da aprile abbiamo un camper dove trenta operatori fanno educazione sanitaria e assistono le donne vittime di sfruttamento della prostituzione: molte sono nigeriane, ma ci sono anche donne dell’est e italiane», spiega la mediatrice, aggiungendo che nei prossimi mesi l’ambulatorio mobile di Castelvolturno diventerà un presidio fisso. A Ponticelli Emergency un ambulatorio vorrebbe aprirlo già da un po’, in una struttura che un anno fa è stata data alle fiamme. Adesso, però, c’è una data certa: «Ci hanno assicurato che per la primavera del 2015 lo apriremo», dice Bertani. «A Napoli il terreno della solidarietà è molto fertile, e con questo negozio speriamo di avvicinare ancora più persone alla nostra opera di divulgazione di una cultura di pace, che è la missione per cui è nata Emergency», spiega il vicepresidente nazionale dell’associazione umanitaria, lanciando un appello a comprare qui i regali da mettere sotto l’albero. Regali che varranno doppio, poiché oltre al destinatario ne beneficeranno anche le popolazioni dei Paesi martoriati dai conflitti.

«Il gruppo di Napoli è nato nel 2011 – ricorda Evangelista – e conta una trentina di volontari stabili, moltissimi dei quali sono giovani. Anche nel negozio, i cinque ragazzi che troverete non superano i trent’anni e col contributo di altri amici di buona volontà hanno dipinto le pareti e rifatto l’impianto elettrico. Poi ci sono i cosiddetti volontari involontari: mogli, mariti, fidanzati e parenti che finiscono col partecipare alle attività». E a proposito della presenza nel capoluogo campano, Protasi annuncia: «I negozi di Natale nascono con l’idea di un luogo temporaneo, ma contiamo di aprire qui un infopoint come abbiamo già fatto a Torino e Genova». Peppino Fiordelisi punta invece a “contagiare” un target di età ancora più basso: i bambini e i ragazzi delle scuole, come quelli della media Poerio, che oggi sono in platea ad ascoltare. Un contagio virtuoso, che stimola le coscienze. «Da nove anni insegno nelle scuole dell’area a Nord di Napoli – racconta -, e quando capiscono che la guerra non è un film o una fiction questi ragazzini vogliono saperne di più, vogliono capire. Speriamo che un giorno possano unirsi a noi».

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