ELICANTROPO: ROCCA PORTA IN SCENA “LA PIU’ FORTE”

Da giovedì 23 a domenica 26 aprile 2015 al Teatro Elicantropo di Napoli è di scena La più forte di August Strindberg, traduzione e regia Giuseppe Rocca con Giusi Saija.

Si usa datare la nascita della psicanalisi al 1895. Questo testo di Strindberg è del 1889, sei anni prima.

Lo spettatore potrà facilmente valutare quanto siano state acute le antenne del drammaturgo a captare, con buon anticipo, la nuova temperatura psicologica, che poi si sarebbe chiamata freudiana.

La temperatura è magmatica e tanto incandescente, da ustionarsi al solo guardare dentro questo impietoso e, al tempo stesso, pietosissimo ed intimo ritratto di donna.

Fru X skådespelerska (Signora X, attrice): così è chiamata nel testo svedese.

L’autore sceglie, già da subito, cosa si può dire e cosa non si può dire di un’esistenza o di una coscienza dolorosa.

Il nome è già una definizione, una comprensione (e un’autocomprensione) e, dunque, una sorta di pacificato compimento di un destino.

Questa donna non ha nome e, forse, nemmeno un volto. Di questa persona si può dire solo quello che la parola significava alla sua origine: una vita rappresentata e, forse, non vera o molto problematicamente vera. Una maschera.

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