Calìgo, dopo Napoli e Palermo il film sperimentale arriva a Roma il 25 febbraio

Le immagini si susseguono e si ripetono. La reiterazione delle scene come filo rosso della sperimentazione. Ogni volta un particolare svelato. Un elogio alla lentezza, nell’accezione positiva del termine, unica strada possibile per aprire le porte della Conoscenza, fuori e dentro di sé.

È partita dal Centro-Sud Italia la presentazione del film Calìgo, la seconda trascendenza, dopo Guado, nella quale il regista campano Egidio Carbone sperimenta la Teoria dell’Attore Costitutivo. Dopo il sold out al Cinema Metropolitan di Napoli e il successo siciliano al Teatro Mediterraneo Occupato di Palermo, l’opera arriva giovedì 25 febbraio a Roma nel Teatro San Giustino.

Ad accompagnare Carbone, la protagonista Adele Rita Perna e grandi nomi del teatro italiano: Angela Pagano, Mariano Rigillo, Antonio Casagrande con la partecipazione speciale di Enzo Gragnaniello e James Senese. La colonna sonora originale è del maestro Enzo Amato eseguita da 15 solisti.

In latino, Calìgo, è ciò che è celato, nascosto; in natura è una farfalla con due grandi macchie, a forma d’occhio, sulle ali. Nel film è il viaggio compiuto dal personaggio protagonista che, trascinando il suo bagaglio per le strade, vaga alla ricerca dell’essenza, della conoscenza. Il percorso non è semplice. Sulla strada si dirama la costante scelta tra ciò che rappresenta la pura accettazione delle cose (l’Ovvio – di colore Nero) e la continua sete di sapere (il Dubbio – di colore Bianco). Sullo sfondo la ruota dei colori di Newton e la contrapposizione tra i colori primari e i colori secondari. Quanto più veloce è il ritmo della vita tanto più è lontano il senso delle cose. Il rapporto tra lo spazio e il tempo, la relatività di Einstein, è la struttura su cui si basa il film. Tre fasi e tre velocità diverse, più un prologo e un epilogo.

Una sceneggiatura non canonica per un’opera della durata di circa 55 minuti.

La sperimentazione che il regista Egidio Carbone porta avanti dai suoi studi alla Facoltà di Ingegneria della Federico II di Napoli, la Teoria dell’Attore Costitutivo, parte dall’indagine sulla deformazione della materia, in particolare dell’acciaio per le costruzioni edilizie. Come si deforma l’acciaio quando subisce stress esterni? Quali fasi attraversa? Quale il limite ultimo prima della sua rottura? L’assioma tanto conosciuto da chi si avvicina alla Scienza delle Costruzioni, il legame costitutivo dell’acciaio, diventa un modello di riferimento comportamentale per l’attore. L’attore è, infatti, al centro della sperimentazione come un provino da laboratorio da sottoporre a “sforzi” per ottenere  “deformazioni”.

Nel cast, inoltre, Salvatore Cantalupo, Adriano Pantaleo, Anna Rita Del Piano, Fabio Balsamo, Antonella Elia, Rosario Verde, Patrizia Spinosi, Fiorenza Calogero, Anna Spagnuolo, Domenico Aria, Patrizia Di Martino, Ilenia Incoglia, Luigi Marano, Bianca Maruggi, Sarah Nettis, Shalana Santana, Ivano Schiavi, Antonella Valitutti. Le maschere sono di Gennaro Patrone, i dipinti di Francesca Strino.

L’appuntamento con la proiezione di Roma, giovedì 25 febbraio alle 21, è al Teatro San Giustino. Presenta la serata la conduttrice radiofonica Giorgia Fidato.Calìgo, trailer ufficiale 

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