Arriva l’auto a guida autonoma per gli anziani

A The Villages ci sono 15 miglia di strade dove la startup Vojage sta effettuando test con i veicoli autonomi grazie anche alla mancanza di molti ostacoli. Il limite di velocità è di 25 miglia l’ora per ridurre il rischio. E visto che si tratta di proprietà privata, l’azienda non deve sottostare a norme particolari e ottenere permessi.

Per ora, l’azienda sta limitando le corse a due auto senza conducente (è in arrivo una terza) riservando il tragitto a un loop di due miglia. Una persona rimane nel sedile del conducente nel caso in cui qualcosa vada male.

L’obiettivo è che qualsiasi residente di The Village sia in grado di chiamare una delle vetture di Voyage tramite un’applicazione per smartphone per un servizio gratuito di porta a porta.

Intanto, Waymo, società di auto autonome della società madre di Google, Alphabet, ha avviato un programma di corse a Phoenix con diverse centinaia di automobili.

Uber sta invece testando il servizio in più di duecento auto con passeggeri reali in Arizona e Pittsburgh
Voyage è stato costituita quest’anno dopo che un’altra società Udacity si era posta l’obiettivo di percorrere un tragitto di 32 miglia con auto autonome. Dopo cinque mesi di fallimenti l’obiettivo è stato raggiunto e costituita Voyage per approfondire il progetto,

La società ha raccolto 5,6 milioni di dollari dagli investitori grazie anche alla presenza di Sebastian Thrun, fondatore del progetto auto autonome di Google e pioniere nella ricerca dei veicoli autonomi, che è diventato presidente di Voyage.

Lo scorso anno a The Villages avevano condotto un’indagine su quali servizi i residenti volevano vedere nei prossimi 15 anni. Tra le risposte principali: auto autonome e servizio navetta.

Quattro anni fa era stata presa in considerazione l’idea della navetta ma era troppo costoso avere un pilota a tempo pieno per questo sono state scelte le auto autonome. Inoltre il il servizio medico soffre di carenza di conducenti volontari per portare le persone agli appuntamenti e questo spinge i residenti a continuare a guidare anche quando non dovrebbero.

Un altro problema che potrebbe essere risolto dalle auto autonome è la mancanza di parcheggio. Ma quello che sembrava un business ha subito un duro colpo di arresto con i problemi assicurativi.

Lo Stato della California richiede che i veicoli autonomi dispongano di cinque milioni di dollari di copertura. Alla fine però la comunità è riuscita a trovare un broker che gli permettesse, essendo una comunità privata, di non sborsare tutti questi soldi. L’assicuratore, Munich Re, aveva però una richiesta insolita: voleva tutti i dati prodotti dalle auto. Poiché questo è un nuovo campo, anche gli assicuratori hanno voluto capire i rischi potenziali delle autovetture. Voyage ha accettato di consegnare i dati non identificabili del sensore.

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