Allattare al seno salva mamme, figli e riduce le spese sanitarie

Allattare al seno salva la vita a bambini e mamme, lo ricorda l’Onu in occasione della settimana mondiale dedicata ad una pratica sana e naturale, che potrebbe prevenire la morte di oltre 800 mila bimbi ogni anno.

Fino al 7 agosto, in tutto il mondo, si promuoverà l’allattamento al seno dalla prima ora di vita fino ai 6 mesi di età, un gesto semplice e naturale che potrebbe prevenire 823 mila decessi di bambini per patologie varie e di 20 mila mamme per l’insorgenza di tumori al seno.

La Settimana, promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità, rilancia ogni anno la Dichiarazione degli innocenti, firmata nell’agosto del 1990 dall’Oms e dall’Unicef, insieme ai governi partecipanti al meeting organizzato a Firenze presso lo Spedale degli Innocenti per un’iniziativa globale in favore dell’allattamento al seno.

L’Oms raccomanda l’allattamento esclusivo al seno a partire da un’ora dopo la nascita fino al compimento dei 6 mesi di vita del bambino. Dovrebbero poi essere aggiunti gli alimenti nutrienti complementari, continuando ad allattare al seno fino a 2 anni o oltre. Ma ad oggi, come riporta l’Unicef, solo il 43 per cento dei bambini sotto i sei mesi, nel mondo, si nutre esclusivamente di latte materno. Una percentuale cha sale intorno al 50 per cento nei Paesi meno sviluppati e diminuisce a meno del 24 per cento negli Stati a medio e alto reddito.

L’allattamento dà ai bambini – ricorda oggi una nota dell’Unicef – il miglior inizio di vita possibile perché promuove lo sviluppo cognitivo e rappresenta il primo vaccino di un bambino, in quanto lo protegge da malattie e morte. Il contatto immediato pelle a pelle e un inizio precoce dell’allattamento mantiene il bambino al caldo, costruisce il suo sistema immunitario, favorisce il legame, stimola la produzione di latte materno e aumenta le possibilità di continuare ad allattare. Il latte materno – spiega ancora l’Unicef – è molto più di un semplice alimento per i bambini: è anche una potente medicina per prevenire le malattie, fatta su misura delle esigenze di ogni bambino, sempre disponibile e gratuito.

L’allattamento al seno ha grandi benefici anche per la salute delle madri, poiché riduce il rischio di emorragie post partum, di osteoporosi dopo la menopausa e l’insorgere di tumori al seno e alle ovaie, diabete di tipo 2 e malattie cardiache.

Allattare riduce dunque non solo “il rischio di malattie per il bambino e la madre” ma riduce anche “i costi dell’assistenza medica”. Da qui la certezza che quando una madre allatta, tutti ne beneficiano.

Per questo l’Oms e l’Unicef in questa Settimana dell’allattamento 2019 sollecitano gli Stati a dotarsi di politiche sociali che sostengano le famiglie con figli e madri lavoratrici. Ad oggi nel mondo, solo il 40 per cento delle donne con un neonato gode di agevolazioni per la maternità sul posto di lavoro. Questa disparità si allarga tra i Paesi dell’Africa, dove solo il 15 per cento delle donne con neonati ha qualche beneficio per continuare ad allattare.

L’Unicef ricorda che per supportare l’allattamento sono necessari tempo, risorse e politiche a misura di famiglia che prevedano: congedi retribuiti per le mamme – minimo di 18 settimane – e per i papà al fine di incoraggiare la responsabilità condivisa; l’accesso a cure di qualità per l’infanzia; pause per l’allattamento e spazi dedicati per allattare nelle prime settimane e mesi di vita. Tutto ciò è fondamentale per il benessere delle famiglie e della società.

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