Alessandro Siani produttore con Rai Cinema di “Troppo napoletano”

La produzione cinematografica riprende nella città di Partenope con un film di Cattleya, Alessandro Siani e Rai cinema dal titolo esplicativo:Troppo napoletano. Nel cast attori di primo piano, napoletani doc ovviamente da Serena Rossi a Gigi e Ross alla loro prima apparizione sul grande schermo ai piccoli Gennaro Guazzo e Giorgia Agata; Rosario Morra, Gianni Ferreri, Nunzia Schiano, Salvatore Mistione, Loredana Similioli, Rosaria De Cicco, Antonella Lori e la partecipazione di Giovanni Esposito per la regia di Gianluca Ansanelli. Produttori esecutivi Alessandro e Andrea Cannavale.

Inutile dire che il film è stato girato interamente nelle zone popolari della città e Posillipo. La storia: il suo ex marito Clementino, un popolare cantante neomelodico, perde la vita lanciandosi dal palco per fare stage diving, Debora (Serena Rossi) si preoccupa per suo figlio Ciro (Gennaro Guazzo) di undici anni. Il ragazzino sembra molto turbato, al punto da non mangiare più neanche il ragù domenicale. Angosciata la madre, lo porta da Tommaso (Gigi), psicologo dell’infanzia timido e imbranato. Il dottore scoprirà però che a turbare Ciro non è solo la perdita del padre, quanto piuttosto le sue prime inquietudini amorose. I due faranno così un patto: lo psicologo aiuterà il bambino a conquistare la sua amata compagna di classe, mentre lui gli darà una mano per farlo fidanzare con sua madre…

“ Volevo raccontare la storia di un bambino di un quartiere popolare di Napoli – ha dichiarato Alessandro Siani, durante l’anteprima al ritrovato cinema-teatro Posillipo – e, attraverso i suoi occhi, scoprire la straordinaria realtà di questa città. Se in Benvenuti al Sud si sono raccontate le differenze tra Nord e Sud, qui abbiamo scavato ancora più in fondo mettendo in scena il tenero incontro e il primo amore di un bambino del rione Sanità e una bimba snob di Posillipo.

Il film in 150 copie, dura 95 minuti, sarà distribuito da giovedì 7 aprile, nelle sale napoletane del basso lazio, emilia-romagna e qualche altra regione per sondare la possibilità di estendere la diffusione a tutta la rete nazionale.

Il centro antico, il lungomare sono la testimonianza più antica del cinema italiano. I Fratelli Lumière, leggiamo su Wikipedia,  le loro prime riprese le fecero a Napoli nel 1898. All’inizio del Novecento la città divenne anche uno dei poli della nascente industria cinematografica italiana, assieme a Roma e Torino. Nel quartiere Vomero sorsero alcune tra le prime case di produzione cinematografiche italiane, come la Partenope Film e, nel 1915, la Polifilms di Giuseppe Di Luggo, da cui sarebbe poi nata la Titanus. Famosa fu l’attività di Elvira Notari con la sua Dora Film e di molti altri registi, produttori, attori e maestranze che in seguito si trasferirono per la maggior parte nella capitale, quando il regime fascista decise di centralizzare la produzione cinematografica a Cinecittà. A Napoli la Notari fondò anche una Scuola d’arte cinematografica. Da qualche tempo sono organizzate visite guidate per rivivere luoghi ed atmosfere di film che hanno fatto la storia del cinema mondiale. Elencare i film girati a Napoli e provincia è impresa ardua. Anni fa, per rinverdire vecchi fasti della settima arte fu il centro di sociologia cinematografica dell’Università di Perugina. Una mostra che ebbe notevole successo: Quando il cinema si chiamava Napoli. La nostra città, eccetto lodevoli iniziative di avveduti impresari, sembra aver perso la memoria di un’industria, con attori di primo livello, spesso costretti a trasferirsi a Roma o Milano.

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