Al teatro Scarpetta in scena “Che bello lavorare”

Quanto è pulito il mondo del lavoro? E quanto i lavoratori sono realmente tutelati contro i soprusi e le ingiustizie, le violenze psicologiche e persino fisiche? Quanto vale la dignità di una persona? E quanto costa calpestarla, in termini umani e aziendali? Troppo, benché troppo spesso lo si ignori.

Sabato 18 aprile 2015 ore 20,30 e domenica 19 aprile 2015 ore 18,30 presso il teatro “Scarpetta” di Casoria in via Michelangelo Buonarroti (Palacasoria) andrà in scena la commedia in due atti “Che bello lavorare” tratta dall’omonimo libro di Vincenzo Russo. Sulla scena il racconto di Marirò, una giovane entusiasta della vita e del lavoro, che finisce vittima di pressioni e soprusi da parte dei superiori. Finché non trova in se stessa, e nel suo profondo senso di giustizia, le chiavi d’accesso per una risalita morale e professionale, che diverrà paradigmatica anche per altri lavoratori.

Basata su una storia di mobbing realmente accaduta, il regista Luciano Medusa e la compagnia stabile “Res novae” del teatro “Scarpetta” di Casoria mettono in scena uno spettacolo sperimentale come se nel teatro entrasse il cinema o dal cinema uscissero gli attori. Lo spettatore si sente quindi coinvolto emozionalmente nelle vicende della protagonista che vive un travagliato percorso di caduta e rinascita, inizialmente destinata a una vita piena di successi e poi condannata a subire tutte le vessazioni tipiche del mobbing: retrocessione sul lavoro, imposizione di regole ingiuste contrarie alle norme contrattuali, minacce, isolamento. Gli interpreti sono Marilù Armani, Cosimo Aliberti, Pasquale Aprile, Maria Strazzullo, Roberta Guida, Nunzia Burzio, Nicola Zanfardino, Luciano Medusa (che cura anche la regia), Nicola Le Donne (splendido attore del “teatro Totò” di Napoli che interpreta un capo del personale cinico e approfittante dal nome “fotocopia”), Gennaro Di Micco, Luca Monastero. Le scene sono di Mimmo Memoli.

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