Afghanistan: La Nato passa dalla difesa al mentoring e arrivano i georgiani

La forza Nato in Afghanistan (Isaf) dà l’addio al paese oggi, domenica 28, nel corso di una cerimonia guidata dal generale americano John Campbell, comandante dell’Isaf, nel quartier generale fortificato di Kabul.

Dopo 13 anni di guerra, il 1 gennaio 2015, la missione “Sostegno risoluto” (Resolute Support) della Nato, per la formazione dell’esercito afghano, prenderà il posto della missione di combattimento Isaf, che ha perso 3.485 soldati dal 2001 (54 italiani).

L’Isaf è arrivata ad avere 130.000 militari da una cinquantina di paesi nel 2011, anno di maggior impegno. Circa 12.500 militari resteranno in Afghanistan con Supporto risoluto per aiutare le forze di sicurezza afghane, che contano 350.000 unità.

A questi si aggiungeranno i militari georgiani per sei mesi, con possibile proroga se necessario.
La missione “Forte sostegno” – a Kabul, Kandahar, Herat e Mazar-i-Sharif – sarà di non combattimento: le truppe della NATO potranno difendersi, ma non saranno coinvolte nelle ostilità insieme  con le forze di sicurezza afgane.

Intanto, ieri, almeno tre persone sono morte ed altre 5 sono rimaste ferite quando un razzo ha centrato un campo di volley durante una partita nella provincia centro-orientale afghana di Maidan Warda. L’attentato ricorda quello del 23 novembre scorso a Paktika dove un kamikaze causò, durante una partita, 45 morti e 60 feriti.

 

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