A Treviso la mostra “Ogni vita è un capolavoro”

Location d’eccezione per la mostra che ospiterà 33 capolavori reinterpretati dagli ospiti della residenza “Menegazzi”.

Trentatré fotografie che reintepretano altrettanti capolavori dell’arte pittorica con gli ospiti della residenza “Menegazzi” di ISRAA. Dal Quattrocento all’Età moderna, spaziando dal rinascimento al futurismo, a partire da sabato 21 a giovedì 26 settembre, con inaugurazione alle 11 in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer (21 settembre), la sede municipale di Ca’ Sugana ospiterà le opere realizzate nell’ambito del progetto promosso da ISRAA, “Ogni vita è un capolavoro”. La casa dei cittadini si trasformerà in un’autentica galleria d’arte, in grado di esaltare la bellezza e raccontare storie di vita: da “La ragazza con l’orecchino di perla” di Jan Vermeer a “La Dama con l’ermellino” di Leonardo da Vinci, da “I giocatori di carte” di Paul Cezanne a “La lavandaia” di Henri de Toulose-Lautrec.
Il backstage del progetto, partecipato e sentito da tutta la comunità di ISRAA, ha coinvolto oltre agli anziani protagonisti, il personale della residenza, i familiari, i volontari e i tirocinanti. Il set Trentatré fotografie che reintepretano altrettanti capolavori dell’arte pittorica con gli ospiti della residenza “Menegazzi” di ISRAA. Dal Quattrocento all’Età moderna, spaziando dal rinascimento al futurismo, a partire da sabato 21 a giovedì 26 settembre, con inaugurazione alle 11 in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer (21 settembre), la sede municipale di Ca’ Sugana ospiterà le opere realizzate nell’ambito del progetto promosso da ISRAA, “Ogni vita è un capolavoro”. La casa dei cittadini si trasformerà in un’autentica galleria d’arte, in grado di esaltare la bellezza e raccontare storie di vita: da “La ragazza con l’orecchino di perla” di Jan Vermeer a “La Dama con l’ermellino” di Leonardo da Vinci, da “I giocatori di carte” di Paul Cezanne a “La lavandaia” di Henri de Toulose-Lautrec.
Il backstage del progetto, partecipato e sentito da tutta la comunità di ISRAA, ha coinvolto oltre agli anziani protagonisti, il personale della residenza, i familiari, i volontari e i tirocinanti. Il set fotografico è stato allestito con materiali riciclati recuperati nelle soffitte, negli armadi, dati in prestito dai negozianti del quartiere, una vera e propria caccia al tesoro per trovare una conchiglia e una spugna da bagno per realizzare un’acconciatura, una sagoma di cartone ricoperta di velluto rosso per realizzare un cappello, la camicia e il ventaglio della nonna per un’anziana modella. Il lavoro è stato coordinato da Chiara Menghini, con la collaborazione di Daniela Rovelli, Barbara Pizzinato e Michele Rizzo. Gli scatti dei fotografi trevigiani Bruno De Martin e Roberto Volpin colgono attimi e istanti, non mirano alla perfezione ma all’intensità, cogliendo con raffinatezza nei volti e nei corpi fissati dall’obiettivo della macchina fotografica l’alterigia, la fierezza, la maestria, la giocosità, rimandando nella pellicola e nella memoria un’esperienza di permanente ed inestimabile valore. Il risultato è una nuova storia da raccontare, di bellezze taciute e di una vecchiaia vissuta con maggiore consapevolezza e dignità, un tempo della vita ancora ricco di storie e di emozioni, da vivere e raccontare.
fotografico è stato allestito con materiali riciclati recuperati nelle soffitte, negli armadi, dati in prestito dai negozianti del quartiere, una vera e propria caccia al tesoro per trovare una conchiglia e una spugna da bagno per realizzare un’acconciatura, una sagoma di cartone ricoperta di velluto rosso per realizzare un cappello, la camicia e il ventaglio della nonna per un’anziana modella. Il lavoro è stato coordinato da Chiara Menghini, con la collaborazione di Daniela Rovelli, Barbara Pizzinato e Michele Rizzo. Gli scatti dei fotografi trevigiani Bruno De Martin e Roberto Volpin colgono attimi e istanti, non mirano alla perfezione ma all’intensità, cogliendo con raffinatezza nei volti e nei corpi fissati dall’obiettivo della macchina fotografica l’alterigia, la fierezza, la maestria, la giocosità, rimandando nella pellicola e nella memoria un’esperienza di permanente ed inestimabile valore. Il risultato è una nuova storia da raccontare, di bellezze taciute e di una vecchiaia vissuta con maggiore consapevolezza e dignità, un tempo della vita ancora ricco di storie e di emozioni, da vivere e raccontare.

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