A Roma via libera al primo quartiere a luci rosse

Sarà nel IX Municipio il primo “quartiere a luci rosse” di Roma: una o più strade dove la prostituzione sarà tollerata. L’obiettivo è liberare dalle “lucciole” le strade dell’Euro e contemporaneamente tentare di tenere sotto controllo il fenomeno della prostituzione in strada, che a Roma Sud è sempre più esteso.
La sperimentazione, in attuazione di una futura ordinanza del Comune, partirà ad aprile: ancora da individuare, in collaborazione con la Prefettura, la strada “dedicata” alla prostituzione, ma al di fuori della zona prescelta saranno previste multe fino a 500 euro per i clienti. A monitorare l’attività delle prostitute per evitare i casi di sfruttamento ci saranno anche alcuni operatori sociali, che forniranno sostegno fisico e psichico.
“A Napoli un quartiere a luci rosse a portata di mano è già nato a Forcella. Nei giorni scorsi infatti – dichiarano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della radiazza – sette di questi bassi sono stati sequestrati, altri quindici (un paio anche in zona Tribunali) sono stati sgomberati, temporaneamente, dall’attività di prostituzione. Proprio a Forcella, a Piazza Garibaldi, al Rettifilo e nella zona antistante allo Stadio San Paolo potrebbero essere le aree dove svolgere una sperimentazione simile a quella che sta avvenendo a Roma. La verità è che bisognerebbe ritornare alle case chiuse, far pagare le tasse e tenere sotto stretto controllo sanitario chi si prostituisce. In questo modo anche la camorra che gestisce in Campania questo settore sarebbe marginalizzata e non ci sarebbero persone a battere lungo le strade. Quindi ci auguriamo che in futuro siano istituite ufficialmente a Napoli le zoning dove potersi prostituire proprio come a Roma e che siano finalmente aperti i parchi dell’amore annunciati più volte e mai realizzati. E’ tempo di smetterla con le ipocrisie e regolamentare seriamente la prostituzione per levarla dalle mani della criminalità”.

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