A Gaeta le giornate della memoria

Convegni, dibattiti, mostre, visite guidate, concerti e cerimonie religiose per le tre Giornate della Memoria, dell’Orgoglio e del Riscatto a Gaeta, città sacra per chi conosce e ama la storia del Regno delle Due Sicilie, nel tradizionale raduno di decine di gruppi e movimenti e centinaia di persone provenienti da tutta l’Italia e dall’estero.

Nei giorni scorsi si è tenuto a Gaeta il più grande raduno del mondo neoborbonico e neomeridionalista, come un’occasione per analizzare l’attuale situazione del Sud dell’Italia.

Convegni, dibattiti, mostre, visite guidate, concerti e cerimonie religiose per le tre Giornate della Memoria, dell’Orgoglio e del Riscatto a Gaeta, città sacra per chi conosce e ama la storia del Regno delle Due Sicilie, nel tradizionale raduno di decine di gruppi e movimenti e centinaia di persone provenienti da tutta l’Italia e dall’estero.

Sono state analizzate le prospettive future del nostro Meridione, proprio nelle ore nelle quali le regioni del Nord si apprestano a chiudere il loro percorso di “regionalismo differenziato”, un percorso che si configura come una vera e propria “secessione dei ricchi” ad ulteriore e definitivo danno del Sud dopo 150 anni di colonizzazione. La risposta del Sud, per ora, vista l’assenza di classi dirigenti adeguate, non può che essere culturale nella ricostruzione, con un successo crescente, di una memoria storica e di una identità che possa garantire la formazione di classi dirigenti degne di rappresentare quelli che furono gli antichi Popoli delle Due Sicilie.

Da diversi anni (e dal 2016 anche presso la Regione Basilicata e Puglia che approvarono quasi all’unanimità la mozione) si celebra il 13 febbraio come il “Giorno della Memoria delle vittime meridionali dell’unità d’Italia” nel ricordo dell’assedio piemontese proprio a Gaeta: il 13 febbraio 1861 segnò la fine dell’assedio, della storia della dinastia borbonica e della plurisecolare storia del Regno delle Due Sicilie. Da quel momento iniziarono il massacro di migliaia di meridionali, il saccheggio delle risorse del Sud e una questione meridionale tuttora irrisolta e sempre più dimenticata e drammatica soprattutto per i giovani del Sud (unica e vera emergenza nazionale).

Diversi i momenti significativi: la presentazione dei libri sulla (vera) storia del Sud pubblicati nel 2018 (“Libri dalle Due Sicilie”); una seduta aperta del “Parlamento delle Due Sicilie – Parlamento del Sud” (laboratorio e osservatorio meridionale) sul tema “Un movimento per il Sud”; un convegno con la partecipazione, tra gli altri, di Pino Aprile (autore del best-seller “Terroni” e del nuovo “L’Italia è finita”), del prof. David Laven dell’Università di Nottingham (con notizie inedite sui rapporti tra Inghilterra e Due Sicilie), Alessandro Romano e Gennaro De Crescenzo (Movimento Neoborbonico); un concerto con le tammorre di Benedetto Vecchio e MBL; la cerimonia religiosa per ricordare i caduti borbonici militari e civili; l’alzabandiera con il grande vessillo borbonico sui bastioni della Fortezza presso l’Annunziata con i “soldati delle Due Sicilie” (la bandiera “pellegrina” che durante l’anno ha toccato tutte le regioni meridionali).

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